NEWSFLASH: Coronavirus – Nuove disposizioni

Last Updated on Marzo 11, 2020

I due DPCM 8 marzo 2020 e 9 marzo 2020 hanno un impatto rilevante sulla gestione del personale. Al momento, tutto il territorio italiano è considerato “zona protetta” e tutte le disposizioni contenute nei decreti si applicano senza distinzioni all’interno del paese.

Qui di seguito alcune indicazioni, con l’avvertenza che la situazione è in continua evoluzione e nuovi provvedimenti, modificativi, integrativi o interpretativi potrebbero intervenire anche nelle prossime ore, ad opera del governo e delle regioni. Tutte le disposizioni sono da leggersi avendo presente la finalità di contenimento del contagio e della minimizzazione dei contatti sociali.

GLI SPOSTAMENTI IN TUTTO IL TERRITORIO ITALIANO 

In tutto il territorio italiano sono da evitare gli spostamenti di persone fisiche in entrata e in uscita e all’interno del territorio nazionale medesimo con le seguenti eccezioni:

a) comprovate esigenze lavorative

b) situazioni di necessità

c) spostamenti per motivi di salute

Le comprovate esigenze lavorative non possono consistere nella mera esistenza del rapporto di lavoro, ma devono essere attestate dal datore di lavoro che se ne assume la responsabilità. I datori di lavoro sono invitati dai provvedimenti, per quanto di loro competenza, a cooperare nella limitazione della mobilità, implementando per quanto possibile lo smart working e promuovendo la fruizione delle ferie, minimizzando così le presenze in azienda. Suggeriamo quindi di fornire ai lavoratori che devono recarsi sul luogo di lavoro anche una dichiarazione (in forma cartacea ovvero via email, sms o whatsapp) che evidenzi una correlazione tra la presenza fisica sul luogo di lavoro e la necessità di garantire la continuità produttiva al fine di assicurare la prosecuzione dell’attività aziendale e il mantenimento dei livelli occupazionali in futuro. Riteniamo, al riguardo, che l’autocertificazione del lavoratore sui moduli forniti dalla polizia non sia sostitutiva di tale dichiarazione. Tale autocertificazione di per sé potrebbe non essere sufficiente a giustificare le ragioni a fondamento dello spostamento del dipendente.

LE MISURE DI PRECAUZIONE SUL LUOGO DI LAVORO 

In caso di necessità di presenza sul lavoro, i datori di lavoro sono invitati a ridurre in ogni caso i contatti tra i dipendenti, osservano le misure stabilite dai DPCM (i.e. turni, distanze, presidi igienici sanitari). 

Il datore di lavoro, al fine di contemperare l’esigenza di assicurare la continuità delle attività con l’altrettanto imperativo obbligo di assicurare la tutela della salute e della sicurezza dei propri dipendenti, ha l’obbligo di effettuare, avvalendosi del RSPP e del Medico Competente, una valutazione del rischio specifico ai sensi del D. Lgs. n. 81/08 al fine di definire per le attività che dovranno comunque essere svolte con la presenza presso l’azienda, le misure di prevenzione da adottare tenendo conto anche dei rischi connessi ai mezzi necessari per compiere il tragitto casa-lavoro e alla situazione concreta.

LO SMARTWORKING

Nella attuale situazione di emergenza, deve ritenersi che il datore di lavoro, ove ciò sia possibile da un punto di vista organizzativo, debba attivarsi per promuovere lo SW per tutte le persone che possono lavorare da remoto, ai fini dell’adempimento degli obblighi di sicurezza e tutela della salute dei lavoratori previsti dell’art. 2087 c.c. e del D. Lgs. n. 81/2008. 

LE FERIE

Sempre considerata la situazione di emergenza, riteniamo che il lavoratore non possa rifiutare l’utilizzo delle ferie già maturate, trattandosi tra l’altro di raccomandazione proveniente dall’autorità per ragioni di salute pubblica.

GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI

Nei casi di sospensione o riduzione dell’attività, sarà possibile eventualmente utilizzare gli Ammortizzatori Sociali ordinari e specifici per l’emergenza. In particolare, suggeriamo:

a) qualora i lavoratori abbiano ancora ferie residue o permessi residui maturati al 31/12/2019, disporne l’utilizzo in attesa di perfezionare il percorso per la richiesta degli ammortizzatori sociali (CIGO, CIGS, FIS, Cassa in Deroga).

b) Per l’approntamento delle domande di ammortizzatori sociali predisporre uno schema indicante, lavoratore per lavoratore, i giorni e gli orari di prevedibile necessaria astensione dal lavoro, con i dati relativi al pregiudizio subito (calo delle vendite, fatturato, numero di ordine, spese sostenute, etc.).

I FORNITORI

Per quanto concerne i fornitori, devono essere limitate le consegne e i contatti interpersonali con i dipendenti. In caso di contatto, devono essere osservate le disposizioni delle autorità in materia di DPI e di distanza di almeno un metro.

IL RETAIL

Per le attività dei negozi è necessario osservare le disposizioni in relazione alle chiusure. In caso di negozi all’interno di centri commerciali, se il centro commerciale viene chiuso, i negozi devono essere parimenti chiusi e i dipendenti collocati in ferie o permesso. Anche in questo caso potrà essere valutato il ricorso agli ammortizzatori sociali ove previsti. Se il negozio è aperto occorre rispettare le disposizioni su distanze e divieto di assembramenti (quindi sono da evitare le code esterne al negozio). È opportuno limitare la presenza di dipendenti non necessari all’interno del negozio mediante l’organizzazione di turni.

LE RIUNIONI

È necessario per le riunioni non rinviabili adottare modalità di collegamento da remoto, soprattutto in ambito sanitario. Se non possibile, bisogna rispettare la distanza di un metro e evitare assembramenti. 

DIVIETO DI ASSEMBRAMENTI

In generale sono vietati gli assembramenti di persone all’interno e all’aperto.

Chi posso contattare per saperne di più?

Per supportare le aziende, abbiamo costituito un team specializzato e dedicato a questa emergenza, coordinato dai nostri partner Aldo Bottini e Lea Rossi, ai quali potete rivolgervi per ogni necessità (sab@toffolettodeluca.it)

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