Nuove regole per l’ingresso in Italia dei lavoratori stranieri

È stato pubblicato il Decreto Legge n. 146 del 3 ottobre 2025 che introduce una serie di modifiche al Testo Unico sull’Immigrazione (D. Lgs. 25 luglio 1998, n. 286), con l’obiettivo di semplificare le procedure di ingresso per motivi di lavoro, rafforzare i controlli di autenticità e trasparenza e tutelare talune categorie di permesso.

Il nuovo provvedimento prosegue e potenzia alcune linee di intervento già presenti nel Decreto Legge n. 145/2024, (vedi la nostra newsflash «Nuove disposizioni per l’ingresso dei lavoratori stranieri e la lotta al caporalato» del 15 ottobre 2024) ed è volto a rendere più efficiente e trasparente la gestione dell’ingresso legale dei lavoratori stranieri.

In continuità con quanto previsto in via sperimentale per l’anno 2025, nella procedura per la presentazione delle domande di nulla osta al lavoro subordinato, anche stagionale, sono resi strutturali:

  • il meccanismo della precompilazione delle richieste: i datori possono precompilare i moduli di domanda tramite un portale del Ministero dell’Interno prima dei giorni stabiliti per l’invio (cd. “click day“). Contestualmente alla precompilazione, le amministrazioni effettueranno i controlli di veridicità;
  • il limite numerico di massimo 3 richieste all’anno per i datori di lavoro che presentano le istanze come utenti privati. Tale limite non si applica se le domande sono presentate tramite organizzazioni datoriali di categoria o professionisti abilitati, i quali devono comunque garantire che il numero di domande sia proporzionato al volume d’affari o ai ricavi dell’impresa.

Il Decreto interviene in modo incisivo sulle procedure per l’ottenimento del nulla osta modificando il termine per il relativo rilascio che decorre dal momento in cui la richiesta viene imputata alla quota di ingresso, anziché dalla presentazione della domanda. In tal modo, si lega la tempistica del procedimento all’effettiva disponibilità di una quota, allungando di fatto i tempi per l’istruttoria delle domande.

Sono stati, inoltre, introdotti controlli di veridicità obbligatori sulle dichiarazioni dei datori di lavoro, enti ospitanti e istituti di ricerca.

Il diritto dello straniero a soggiornare legalmente nel territorio dello Stato e a svolgere temporaneamente l’attività lavorativa – già previsto nei casi di “attesa” del rilascio e del rinnovo del permesso di soggiorno – è, ora, esteso anche all’ipotesi di conversione.

Si garantisce così maggiore certezza giuridica sia al lavoratore che alle imprese durante i lunghi tempi di attesa burocratici, garantendo una piena continuità lavorativa.

La durata del permesso speciale di soggiorno rilasciato agli stranieri per motivi di protezione sociale, violenza e sfruttamento del lavoro è estesa da sei mesi a un anno prorogabile, per favorire l’inserimento socio-lavorativo delle vittime. Inoltre, i titolari di tali permessi possono beneficiare dell’Assegno di Inclusione, derogando ai requisiti di residenza di lungo periodo normalmente richiesti dalla normativa.

I lavoratori stranieri da impiegare nel settore dell’assistenza familiare o sociosanitaria in favore di persone con disabilità o “grandi anziane” sono ancora previsti quale tipologia di ingresso al di fuori delle quote anche per gli anni 2026, 2027 e 2028.

Il Decreto rafforza il contrasto al caporalato e allo sfruttamento lavorativo ampliando la composizione del Tavolo operativo già esistente nel settore agricolo e la platea dei soggetti che possono accedere ai finanziamenti del Fondo per il contrasto al reclutamento illegale di manodopera straniera.

Si resta in attesa della definizione, da parte del Governo, dei flussi di ingresso per lavoro relativi al triennio 2026-2028.

Il nostro team Global Mobility è a Vostra disposizione per ogni chiarimento e supporto.

Per maggiori informazioni: comunicazione@toffolettodeluca.it
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