Gender Pay Gap – Definizione, cause e novità della legge sulla parità salariale

Last Updated on Febbraio 22, 2023

Il “Gender Pay Gap”, come definito da Eurostat, è la differenza tra la media delle retribuzioni orarie lorde (che includono tutti i lavoratori, di ogni genere) e la percentuale relativa alla media della retribuzione oraria lorda dei lavoratori di sesso maschile. Si può tradurre in italiano con “svantaggio retributivo” o “differenziale retributivo” di genere e può essere determinato da diversi fattori quali:

  • la diversa quantità di lavoro prestata: il numero medio di giorni o di ore lavorate dagli uomini è maggiore rispetto a quello delle donne in quanto queste ultime spesso hanno contratti part-time che permettono di prendersi cura della casa e della famiglia;
  • la durata più breve della vita lavorativa delle donne: le carriere lavorative femminili subiscono mediamente più interruzioni (spesso legate alle contemporanee esigenze di cura dei figli e di assistenza agli anziani) e, dunque, finiscono per risultare mediamente più brevi; i  lunghi periodi fuori dal mercato del lavoro dovuti alla nascita e alla crescita dei figli possono essere un ostacolo che diminuisce la possibilità di raggiungimento di posizioni dirigenziali;
  • la forte segregazione fra posizioni professionali: l’occupazione femminile in diversi Paesi si concentra ancora in settori dove le retribuzioni sono inferiori e dove anche il ruolo della contrattazione collettiva appare meno rilevante (si pensi al settore del lavoro domestico e di caring in senso ampio, dove si colloca una quota importante dell’impiego femminile);
  • la discriminazione pura e semplice: le donne, indipendentemente dal fatto che abbiano o non abbiano figli, sono pagate meno degli uomini perché molte aziende ritengono che possano, anche in prospettiva, produrre potenzialmente meno a causa di ipotetiche assenze sul lavoro dovute a possibili responsabilità di cura della famiglia (Fonte Valore D).

In tale contesto il Covid-19 ha contribuito ad aumentare le disparità tra i sessi, considerato che le donne sono impiegate nei settori più colpiti dalla pandemia e le maggiori necessità di cure familiari provocate dall’emergenza si sono scaricate soprattutto su di esse. 

In Italia è entrata in vigore il 3 dicembre 2021 la Legge n. 162 del 5 novembre 2021 – nota anche come legge sulla parità salariale – che modifica il Codice delle pari opportunità (D.Lgs. n. 198/2006) e introduce disposizioni in materia di pari opportunità tra uomo e donna in ambito lavorativo.

La legge, ad esempio, stabilisce che anche le aziende che impiegano più di 50 dipendenti devono elaborare il rapporto sulla situazione del personale maschile e femminile e inviarlo al Ministero del lavoro, alle rsa, al Consigliere regionale di parità e al Dipartimento delle pari opportunità della Presidenza del CdM, con cadenza biennale. Alle aziende inadempienti agli obblighi di redazione e presentazione del rapporto è concesso un termine di 60 giorni per provvedere. In mancanza, trova applicazione la sanzione amministrativa da 515 a 2.580 euro e, qualora l’inadempimento si protragga per oltre 12 mesi, è prevista in ogni caso l’applicazione della sanzione della sospensione per un anno dei benefici contributivi eventualmente goduti.

A decorrere dal 1° gennaio 2022 è istituita la certificazione della parità di genere che attesta le politiche e le misure concrete adottate dai datori di lavoro per ridurre il divario di genere in relazione alle opportunità di crescita in azienda, alla parità salariale e alla tutela della maternità (art. 46bis Codice delle pari opportunità introdotto dall’art. 4 L. 162/2021). 

Le aziende virtuose che ottengono il c.d. bollino rosa possono godere di una serie di benefici. In particolare:

  • è concesso, nel  limite  di  50  milioni  di euro,  un  esonero  dal   versamento dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro; tale esonero è determinato in misura non superiore all’1% e nel limite massimo di 50.000 euro annui per ciascuna azienda;
  • è riconosciuto un punteggio premiale per la valutazione,  da  parte  di autorità titolari di fondi europei nazionali e regionali, di proposte  progettuali ai fini della concessione di aiuti di Stato;
  • è riconosciuto un punteggio premiale per la valutazione,  da  parte delle amministrazioni  aggiudicatrici, delle offerte presentate a seguito della pubblicazione di bandi di gara, avvisi o inviti relativi a  procedure  per l’acquisizione di  servizi,  forniture,  lavori  e  opere.

Di: Avv. Wanda Falco

Corte Licenziamenti illegittimi nelle piccole imprese: la pronuncia della Consulta Luglio 24, 2025 - La Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale il limite massimo di sei mensilità per l’indennità nei licenziamenti illegittimi nelle piccole imprese, incidendo direttamente sul sistema delle tutele crescenti previsto dal d.lgs. n. 23/2015.
CCNL Dirigenti del settore credito: le novità del rinnovo Luglio 16, 2025 - Rinnovato il CCNL per i dirigenti delle imprese del settore credito: aumenti retributivi, nuove tutele per malattia grave e maggiore attenzione alla formazione.
Emergenza Caldo 2025: le nuove linee guida per la sicurezza sul lavoro Luglio 7, 2025 - Firmato un nuovo Protocollo per fronteggiare l’emergenza caldo nei luoghi di lavoro: previste misure di prevenzione, ammortizzatori sociali semplificati e tutele per le imprese.
Persona typing at a computer E-mail e Internet dei dipendenti: il Garante si pronuncia ancora   Giugno 5, 2025 - Il Garante per la Privacy ha sanzionato la Regione Lombardia per trattamento illecito dei dati dei dipendenti legati all’uso di email e Internet sul lavoro. Il provvedimento impone nuove cautele per i datori di lavoro.