Last Updated on Giugno 15, 2022
Il limite di non imponibilità annuo dei beni e servizi erogati ai dipendenti (cd. fringe benefit), incrementato a 516,46 euro per i periodi d’imposta 2020 e 2021, potrebbe ritornare a 258,23 euro.
Ad oggi non è infatti stata comunicata un’eventuale proroga di tale incremento e, pertanto, a decorrere dal periodo d’imposta 2022 potrebbe essere applicato nuovamente il limite previsto dalla normativa previgente.
L’incremento degli ultimi due anni ha rappresentato per le imprese:
- uno strumento utile per supportare i propri dipendenti durante la fase di ripresa con un contributo tangibile – riconosciuto eventualmente anche ad personam e sotto forma anche di buoni acquisto come, ad esempio, buoni spesa o buoni carburante – più conveniente rispetto ad un’erogazione in denaro per datori di lavoro e lavoratori, in considerazione della sua non imponibilità fiscale e contributiva;
- la possibilità di impattare concretamente sul potere d’acquisto dei propri lavoratori, erogando un valore netto in linea con l’attuale aumento dei prezzi dei beni e dei servizi, dato il trend in crescita dell’inflazione.
Molte imprese, in vista del 2022, potrebbero non modificare il paniere di beni erogati e considerabili fringe benefit: questo, qualora il limite fosse riportato a 258,53 euro annui, comporterebbe involontariamente il superamento, con conseguente imponibilità, dell’intero valore dei beni e servizi riconosciuti nell’anno e, quindi, un annullamento totale del beneficio fiscale.
n tali circostanze, può essere molto utile effettuare una mappatura dettagliata dei beni e dei servizi riconosciuti ai dipendenti in quanto:
- permette di intercettare tutti i beni e i servizi di cui i lavoratori beneficiano – magari anche inconsapevolmente – e che hanno rilevanza fiscale;
- evita l’eventuale superamento del limite previsto dalla normativa, comportando così un contenimento dei costi per le imprese e il mantenimento del beneficio fiscale per i dipendenti.