Il 16 aprile 2025 è stata pubblicata la Direttiva n. 2025/794 (cd. Stop the clock) che rinvia le date di applicazione di taluni obblighi relativi alla rendicontazione societaria di sostenibilità previsti dalla Direttiva 2022/2464 (cd. CSRD) nonché il termine di recepimento delle disposizioni in materia di dovere di diligenza contenute nella Direttiva 2024/1760 (cd. CS3D).
Il provvedimento rende più graduale e realistica l’attuazione degli obblighi normativi di derivazione comunitaria in materia di sostenibilità ambientale e sociale, tenendo conto delle esigenze operative e delle tempistiche delle imprese per l’implementazione.
Gli Stati membri dovranno recepire la Direttiva entro il 31 dicembre 2025.
Direttiva CSRD
La Corporate Sustainability Reporting Directive n. 2022/2464, recepita in Italia con il Decreto legislativo n. 125/2024 (vedi la nostra newsflash «ESG: trasparenza e responsabilità per le imprese italiane» dell’11 settembre 2024), introduce l’obbligo per le imprese di predisporre una rendicontazione di sostenibilità secondo standard comuni definiti a livello europeo (c.d. ESRS) nella quale devono essere fornite tutte le informazioni, anche finanziarie, relativamente agli impatti dell’operato aziendale sulle questioni di sostenibilità nonché alle modalità in cui tali questioni influiscono sullo sviluppo e sulle performance aziendali (cd. principio di doppia materialità o doppia rilevanza). Tali dati devono riguardare anche il personale (e.g. le condizioni di lavoro, la parità di trattamento ed altri diritti connessi al lavoro) e non solo la forza lavoro propria dell’impresa, ma anche quella dei rispettivi partner commerciali nella cosiddetta catena del valore.
Alla luce dell’entrata in vigore della nuova Direttiva, le misure imposte dalla CSRD si applicheranno a decorrere dall’esercizio finanziario che inizia il:
– 1° gennaio 2027 in luogo del 2025 (o ad una data successiva), alle grandi imprese e società madri di grandi gruppi;
– 1° gennaio 2028 in luogo del 2026 (o ad una data successiva), alle piccole e medie imprese quotate, agli enti creditizi piccoli e non complessi e alle imprese di assicurazione e riassicurazione captive.
Resta invariata la data dell’esercizio finanziario del 1° gennaio 2028 (o una data successiva) per le imprese di paesi terzi.
Si ricorda che l’applicazione dei nuovi obblighi di rendicontazione è, invece, già avvenuta, a decorrere dall’esercizio finanziario avente inizio il 1° gennaio 2024, per gli enti di interesse pubblico (e.g. società quotate, banche, imprese di assicurazione e di riassicurazione) con oltre 500 dipendenti.
Direttiva CS3D
La Corporate Sustainability Due Diligence Directive n. 2024/1760 (vedi la nostra newsflash «Due Diligence: pubblicata la Direttiva» del 5 luglio 2024) mira a rafforzare ulteriormente il dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità, imponendo loro di garantire il rispetto degli obblighi in materia di ambiente e dei diritti umani (ivi inclusi quelli dei lavoratori) lungo tutta la catena del valore.
L’Italia, tenuto conto della «Stop the clock», dovrà ora recepire la Direttiva CS3D entro il 26 luglio 2027 e non il 26 luglio 2026, prevedendo che i principali obblighi trovino applicazione a decorrere dal:
- 26 luglio 2028 per le società europee con più di 3.000 dipendenti e un fatturato netto mondiale di oltre 900 milioni di euro e per quelle extra-UE con il medesimo fatturato;
- 26 luglio 2029 negli altri casi.
Toffoletto De Luca Tamajo è a Vostra disposizione per qualsiasi chiarimento.
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