ESG: la direttiva 2022/2464 sulla rendicontazione annuale di sostenibilità

Last Updated on Giugno 5, 2023

ESG è l’acronimo di Environmental, Social e Governance ovvero l’impegno a tutela dell’ambiente, il rispetto dei diritti umani e sociali e la trasparenza nell’attività di amministrazione e di governo aziendale, tre fattori centrali nella misurazione della sostenibilità di un’azienda.

In questo ambito particolarmente significativa è la direttiva 2022/2464 (CSRDCorporate Sustainability Reporting Standard Directive), pubblicata in Gazzetta ufficiale il 16 dicembre 2022 che gli Stati membri dovranno recepire entro il 6 luglio 2024

Essa integra e modifica diversi provvedimenti comunitari e, in particolare, la direttiva 2013/34 (NFRD, Non Financial Reporting Directive) in materia di rendicontazione annuale di sostenibilità, imponendo nuovi obblighi di rendicontazione da parte delle società circa il proprio operato e i relativi impatti in materia di ambiente, di diritti umani e sociali e di governance.

Quali società riguarda?

La direttiva 2022/2464 prevede che gli obblighi di rendicontazione di sostenibilità riguardino:

  • le imprese di grandi dimensioni anche se non sono di interesse pubblico (sono grandi imprese quelle che alla data di chiusura del bilancio superano i limiti numerici di almeno due dei tre seguenti criteri: stato patrimoniale pari a 20 milioni di euro; ricavi netti delle vendite e delle prestazioni pari a 40 milioni di euro; una media di 250 dipendenti);
  • le piccole e medie imprese quotate, ad eccezione delle microimprese.
La rendicontazione annuale di sostenibilità

Le aziende sopra indicate dovranno presentare la rendicontazione annuale di sostenibilità: l’impresa dovrà riferire sia in merito all’impatto delle proprie attività sulla società e sull’ambiente, sia in merito al modo in cui le questioni di sostenibilità incidono sullo sviluppo e sulle performance aziendali (c.d. principio di doppia materialità o doppia rilevanza).

Il report dovrà contenere:

  1. il modello e la strategia aziendali che indichino la resilienza ai rischi connessi alle questioni di sostenibilità;
  2. gli obiettivi connessi alle questioni di sostenibilità individuati dall’impresa, inclusi obiettivi di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra almeno per il 2030 e il 2050; 
  3. il ruolo degli organi di amministrazione, gestione e controllo nelle questioni di sostenibilità; 
  4. l’esistenza di sistemi di incentivi in materia di sostenibilità; 
  5. le procedure di due diligence applicate dall’impresa in relazione alle questioni di sostenibilità; 
  6. i principali impatti negativi, effettivi o potenziali, legati alle attività dell’impresa nonché le eventuali azioni intraprese per prevenirli o attenuarli e i relativi risultati;
  7. principali rischi per l’impresa connessi alle questioni di sostenibilità; 
  8.  indicatori pertinenti per la comunicazione delle informazioni.

Le informazioni che le piccole e medie imprese devono fornire sono, invece, meno dettagliate di quelle appena elencate e possono limitarsi alla descrizione della strategia e delle politiche aziendali in relazione alle questioni di sostenibilità, all’indicazione dei principali impatti negativi e delle eventuali azioni intraprese per far fronte ai medesimi nonché all’indicazione dei principali rischi per l’impresa e le relative modalità di gestione.

principî di rendicontazione di sostenibilità

In base ai principi di rendicontazione, che saranno meglio specificati dalla Commissione europea, le società saranno tenute a comunicare:

  1. informazioni riguardo a fattori ambientali quali l’adattamento ai cambiamenti climatici, l’inquinamento, la biodiversità e gli ecosistemi;
  2. informazioni riguardo a fattori sociali e diritti umani quali la parità di trattamento e le pari opportunità (comprese la parità di genere e la parità retributiva), le condizioni di lavoro (es. occupazione sicura, salari adeguati e orario di lavoro), i diritti delle persone con disabilità; 
  3. le informazioni riguardo fattori di governance quali l’etica aziendale e la cultura d’impresa (compresa la lotta contro la corruzione), la protezione degli informatori e i rapporti con clienti e fornitori.
Attestazione di conformità della rendicontazione di sostenibilità 

Vi è poi l’obbligo di ottenere il rilascio di un’attestazione di conformità della rendicontazione di sostenibilità da parte di un revisore legale o di una società di revisione contabile che deve esprimere le proprie conclusioni in merito alla conformità della rendicontazione di sostenibilità alle disposizioni dell’UE.

Scadenze

La direttiva dovrà essere recepita entro il 6 luglio 2024

È prevista un’applicazione temporale progressiva per cui gli Stati membri applicheranno le misure necessarie:

  • alle grandi imprese già interessate dall’applicazione della direttiva NFRD, per gli esercizi aventi inizio dal 1° gennaio 2024 (ovvero le società di grandi dimensioni occupanti in media 500 dipendenti e di interesse pubblico);
  • alle grandi imprese che non sono attualmente soggette al raggio d’azione della NFRD, per gli esercizi aventi inizio dal 1° gennaio 2025;
  • alle piccole e medie imprese quotate (escluse le microimprese), per gli esercizi aventi inizio dal 1° gennaio 2026;
  • alle imprese di paesi terzi con fatturato netto superiore a 150 milioni nell’UE se hanno almeno una filiale o succursale nell’UE, per gli esercizi aventi inizio dal 1° gennaio 2028.
Cosa possono fare le società?

In attesa del recepimento della direttiva le società stanno già iniziando ad adeguarsi potenziando gli interventi in ciascuno dei 3 ambiti dell’ESG.

Con particolare riferimento alla “S” di Social occorre adottare tutte le iniziative volte a garantire diritti fondamentali quali una retribuzione adeguata, pari opportunità, tutela della diversità e promozione dell’inclusione, salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, libertà sindacale. 

In questa direzione, in Italia con la L. 162/2021 è stato introdotto l’obbligo per le aziende pubbliche e private che occupano più di 50 dipendenti di redigere, con cadenza biennale, un rapporto sulla situazione del personale maschile e femminile nonché sono stati previsti per le imprese che conseguano la certificazione della parità di genere interessanti incentivi(quali sgravi contributivi nonché punteggi premiali per la concessione di aiuti di Stato e per la valutazione di offerte presentate nell’ambito di bandi di gara relativi a procedure per l’acquisizione di opere, servizi e forniture).

Si segnala, inoltre, la legge delega sulla disabilità volta alla promozione dei diritti e delle tutele delle persone con disabilità, altro settore in cui la garanzia dell’inclusione è fondamentale per lo sviluppo di un ambiente di lavoro sostenibile. 

La “G” di Governance riguarda il modo in cui un’azienda è amministrata e garantisce una gestione trasparente. 

Tra gli strumenti da mettere in campo ci sono, ad esempio, il rispetto delle quote rosa nei C.d.A. e l’adeguamento agli obblighi in materia di whistleblowing.

È stata di recente pubblicata la direttiva sulle quote rosa nei Consigli di Amministrazione (2022/2381) che impone alle società quotate di grandi dimensioni di garantire che gli appartenenti al sesso sotto-rappresentato occupino almeno il 40% dei posti di amministratore senza incarichi esecutivi o il 33% di tutte le posizioni di amministratore con o senza incarichi esecutivi.

E’, inoltre, stata recepita con D.lgs. 24/2023 la direttiva sul whistleblowing (2019/1937) che impone alle aziende con almeno 50 dipendenti l’adozione di un canale di segnalazione interna, con relativa formazione degli incaricarti e informazione ai dipendenti sull’uso dei diversi canali di segnalazione; è previsto un regime di protezione per coloro che segnalano illeciti di cui siano venuti a conoscenza nello svolgimento dell’attività lavorativa.

Conclusioni

In attesa che il legislatore italiano recepisca le novità della direttiva appena esaminata, è importante che le società inizino ad adeguarsi ai parametri di sostenibilità.

Lo Studio è a disposizione per condurre degli audit sulle prassi e sulle policy aziendali già presenti, aggiornare le policy e predisporne di nuove utili al soddisfacimento degli obiettivi ESG, fare training ad hoc per le funzioni coinvolte (HR, Legal, Internal Auditing) su temi ESG e sulle policy delle società.

Per maggiori informazioni: comunicazione@toffolettodeluca.it
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