Last Updated on Giugno 15, 2022
Il Ministero del Lavoro – con comunicato stampa del 4 maggio 2022 – ha reso noto che nei luoghi di lavoro del settore privato restano in vigore le misure anti-contagio fino al 30 giugno 2022. La decisione è stata presa presa in accordo tra Governo e sindacati. Nonostante la cessazione dello stato d’emergenza, persistono le esigenze di contrasto alla diffusione del COVID-19 che spingono a confermare la linea di rigore già espressa del Ministro della Salute nel «Protocollo condiviso di aggiornamento delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2/COVID-19 negli ambienti di lavoro» siglato lo scorso 6 aprile 2021.
Si ricorda che tra le misure di protezione previste nel citato Protocollo vi sono specifiche indicazioni per il datore quali:
- garantire condizioni di sicurezza che assicurino al personale adeguati livelli di protezione, pena la sospensione dell’attività fino al ripristino delle stesse;
- informare i lavoratori e chiunque entri in azienda circa le vigenti disposizioni anti-contagio, consegnando o affiggendo all’ingresso e nei luoghi maggiormente visibili appositi depliants informativi;
- garantire la sanificazione periodica e la pulizia giornaliera dei locali, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni e di svago (es. zone fumatori, mensa e spogliatoi);
- assicurare l’utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie (mascherine) in tutti i casi di condivisione degli ambienti di lavoro, al chiuso o all’aperto. Un passo indietro, quindi, rispetto a quanto disposto nell’ultima ordinanza del Ministero della Salute del 28 aprile che si limita, invece, alla mera raccomandazione generalizzata dell’uso delle mascherine in «tutti i luoghi al chiuso pubblici o aperti al pubblico»;
- adottare tutti i dispositivi di protezione individuale ritenuti idonei in base alle caratteristiche delle attività aziendali;
- contingentare l’accesso agli spazi comuni, prevedendo una continua ventilazione, un tempo ridotto di sosta all’interno degli stessi e il mantenimento della distanza di sicurezza di un metro tra le persone che li occupano.
Alle aziende è, inoltre, consentito adottare ulteriori strumenti di prevenzione quali un piano di turnazione dei lavoratori con l’obiettivo di diminuire al massimo i contatti e il lavoro agile per tutte quelle attività che possono essere svolte da remoto.
La nuova decisione governativa determina, dunque, un cambio di rotta importante per le imprese che non devono abbassare la guardia, ma anzi valutare, con il supporto dei propri consulenti, l’adozione di direttive specifiche per il personale al fine di evitare fraintendimenti e futuri contenziosi.