Il Rapporto biennale contenente i dati relativi alla parità di genere per il biennio 2022/2023 può essere compilato dal 4 giugno al 15 luglio 2024, secondo le nuove modalità definite dal Ministero del lavoro ed illustrate in una Guida Operativa appositamente predisposta.
Sul portale istituzionale del Ministero, «Servizi Lavoro» è reso, infatti, disponibile il nuovo applicativo informatico realizzato al fine di semplificare la compilazione e la trasmissione del Rapporto sulla situazione del personale maschile e femminile da parte delle imprese (pubbliche e private) che occupano più di 50 dipendenti, ai sensi dell’articolo 46 del Decreto legislativo n. 198/2006.
Il Dicastero ha, inoltre, pubblicato sul proprio sito, il Decreto interministeriale del 3 giugno 2024 recante le modalità per la redazione del Rapporto nel quale, tra l’altro, è precisato che il suddetto limite dimensionale deve intendersi come somma dei lavoratori occupati nelle diverse sedi e unità produttive. Le aziende con sede legale all’estero sono tenute a presentare il Rapporto solo nel caso impieghino in Italia, in una o più sedi, oltre 50 dipendenti.
Il termine ultimo per la trasmissione del Rapporto relativo al periodo 2022-2023 è il prossimo 15 luglio mentre, per le annualità a venire, è fissato al 30 aprile dell’anno successivo alla scadenza di ciascun biennio. Nel medesimo termine il Rapporto, sempre con modalità telematiche, deve essere inviato alle rappresentanze sindacali aziendali e i dati ivi contenuti sono accessibili anche ai Consiglieri di parità regionali e a quelli delle città metropolitane che possono richiedere informazioni integrative, funzionali ad accertare eventuali condotte discriminatorie. Inoltre, i Consiglieri di parità o le rappresentanze sindacali devono fornire copia del Rapporto a loro disposizione al lavoratore che ne faccia richiesta per proporre un’azione giudiziale.
Disponibile, infine, una Guida operativa, redatta sempre a cura del Ministero, che agevola l’utente nella compilazione.
La parità di genere nelle imprese è un importante elemento di crescita sostenibile ed è indicata quale uno dei principî che si inseriscono nel più ampio contesto delle politiche ESG, volte ad un approccio equo e non discriminatorio nel mondo del lavoro.
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