Last Updated on Ottobre 14, 2022
L’Ente Nazionale di Accreditamento (Accredia) e l’Ente Italiano di Normazione (UNI) hanno fornito ulteriori chiarimenti in merito al rilascio delle certificazioni della parità di genere.
Secondo quanto emerge dalla loro nota congiunta, le imprese devono rivolgersi solo ad organismi accreditati da Accredia e devono verificare che il c.d. bollino rosa – attestante le politiche aziendali virtuose adottate per ridurre il divario occupazionale uomo-donna – rechi:
- il marchio UNI comprovante il rispetto dei valori della cd. normazione tecnica quali coerenza, trasparenza, apertura, consensualità, volontarietà, indipendenza ed efficienza;
- il logo Accredia, unico ente designato dal Governo per accreditare gli organismi che intendano attestare la competenza e la professionalità delle loro attività;
- il nome dell’organismo accreditato per certificare secondo la prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022.
Allo stato, gli enti riconosciuti a livello nazionale sono 6 e altri 20 sono in attesa di completare la relativa procedura. Attenzione, quindi, agli organismi non in regola che sono comparsi sul mercato i quali, rilasciando certificati non conformi alla normativa, non consentono ai datori di accedere ai benefici previsti dalla legge sulla parità salariale. Si ricorda, infatti, che le imprese virtuose in possesso del bollino rosa possono godere dell’esonero dal versamento dei contributi previdenziali (nel limite di 50.000 euro annui) nonché del riconoscimento di un punteggio premiale nelle gare di appalto e nella concessione di aiuti di Stato.
Di: Avv. Alessia De Concilio e Avv. Stefania Vitiello
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