Decreto Aiuti-ter: novità in tema di delocalizzazione e bonus

Nuova tranche di bonus per i lavoratori e inasprimento delle conseguenze per le imprese medio-grandi che cessino l’attività, anche a seguito di delocalizzazione. Sono queste le principali novità lavoristiche introdotte dal Decreto Legge n. 144 del 23 settembre 2022 (c.d. Decreto Aiuti-ter).

Chiusure aziendali

È modificata la disciplina c.d. anti-chiusura prevista dalla Legge di Bilancio 2022 che ha introdotto nuovi obblighi procedurali per i datori di lavoro, con mediamente 250 dipendenti, che vogliano procedere alla chiusura di una sede (stabilimento o filiale) e al licenziamento di almeno 50 unità. Da gennaio scorso siffatte imprese, prima dell’avvio di un licenziamento collettivo (ex L. 223/1991), devono in sintesi:

  • inviare una comunicazione ai sindacati, al Ministero del lavoro e agli altri enti istituzionali coinvolti recante le ragioni economiche sottese alla prospettata cessazione;
  • elaborare un piano per limitare le relative ricadute occupazionali ed economiche (e.g. ammortizzatori sociali, cessione d’azienda, esodi incentivati) da discutere con tutti i soggetti interessati;
  • in caso di raggiungimento di un accordo, attuare le azioni programmate nel piano nei tempi e con le modalità ivi previste; 
  • in mancanza di accordo, avviare la procedura ex L. 223/91.

Con una nuova previsione rubricata “Norme in materia di delocalizzazione o cessione di attività d’imprese non vertenti in situazione di crisi” il legislatore interviene poi sui tempi della descritta procedura, allungando da 30 a 120 i giorni per l’esame congiunto del piano, e sulle conseguenze economiche, inasprendole notevolmente qualora non si raggiunga un accordo e si proceda al licenziamento. Inoltre, si introduce l’obbligo di restituzione degli aiuti di Stato (ricevuti negli ultimi 10 anni) a carico dei datori di lavoro che, all’esito della procedura, cessino definitivamente l’attività produttiva (o una parte di essa), anche a seguito di delocalizzazione, riducendo il personale in misura superiore al 40%. 

Bonus di 150 Euro

In arrivo nuovi aiuti per i dipendenti e per svariate categorie di soggetti, dai pensionati ai disoccupati (i.e. precettori di Naspi, Dis-Coll e del reddito di cittadinanza) che già quest’estate hanno potuto contare sul bonus di 200 euro per fronteggiare l’aumento dei prezzi causato dalla guerra in Ucraina. 

Si arricchisce, infatti, di ulteriori 150 euro la busta paga di novembre 2022 per i lavoratori dipendenti a condizione che per detto mese la loro retribuzionenon ecceda 1.538 euro. Tale importo è corrisposto per il tramite del datore in via automatica e sarà poi recuperato, mediante compensazione, in sede di versamento delle imposte e dei contributi. Il bonus spetta una sola volta, anche se si è titolari di più rapporti di lavoro, non è pignorabile, sequestrabile, cedibile e non costituisce reddito imponibile. L’indennità è riconosciuta anche nei casi in cui il lavoratore sia stato interessato da eventi coperti da contribuzione figurativa completamente a carico dell’Inps (e.g. maternità o cassa integrazione).

Il bonus, in linea con quanto già accaduto nei due precedenti “Decreti Aiuti”, spetta nella medesima misura di 150 euro anche ai lavoratori stagionali, a tempo determinato, intermittenti, dei settori turismo, spettacolo e sport beneficiari dell’indennità Covid nonché ai collaboratori, agli occasionali e agli incaricati alle vendite.

Di: Avv. Alessia De Concilio e Avv. Stefania Vitiello

Per maggiori informazioni: comunicazione@toffolettodeluca.it
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