Donne e mercato del lavoro – Analisi statistica e possibili interventi

L’Italia è in coda nella classifica europea dell’occupazione femminile. Si tratta di una diseguaglianza che costituisce anche un freno alla crescita in quanto le famiglie mono-reddito spendono meno, investono meno e chiedono meno servizi.

Secondo i dati Eurostat 2020

  • è più alta la percentuale di donne disoccupate rispetto agli uomini;
  • più sono i figli, maggiore è il divario nei tassi di occupazione femminile e maschile;
  • quasi un terzo delle donne occupate lavora part-time.

Questi dati vanno interpretati e giustificati alla luce della circostanza che nella maggior parte dei casi sono le donne ad accollarsi il peso delle responsabilità di assistenza familiare e sono, pertanto, portate o a rinunciare all’occupazione, data l’impossibilità/difficoltà di conciliare i tempi di vita con i tempi di lavoro, o a ridurre il proprio orario.

Esistono diverse misure idonee a migliorare l’equilibrio fra vita professionale e vita privata e a riequilibrare la condivisione delle responsabilità di assistenza, che andrebbero potenziate con interventi ad hoc (quelli attualmente previsti sembrano avere “il freno a mano tirato”).

Un ricorso equilibrato al diritto al congedo tra donne e uomini dopo la nascita di un figlio, ad esempio, producendo effetti positivi in termini di distribuzione delle responsabilità domestiche e di assistenza, consentirebbe un rientro più celere delle donne nel mercato del lavoro e disincentiverebbe l’abbandono del medesimo da parte delle neo-mamme. 

La legge di bilancio 2022 ha reso strutturali il congedo di paternità sia obbligatorio che facoltativo, confermandone la durata prevista già per il 2021 pari, rispettivamente, a 10 giorni e ad un giorno. Si tratta sicuramente di un passo avanti che, però, sembra poco incisivo e non sufficiente a garantire un’equa ripartizione delle responsabilità domestiche e di assistenza.

L’erogazione di contributi per coprire l’importo delle rette per gli asili nido, micro nido, scuola dell’infanzia nonché servizi di supporto a domicilio per le famiglie con figli che hanno meno di 6 anni sarebbero davvero utili in tal senso. Tali interventi sono previsti proprio dal Family Act, il disegno di legge dedicato ai nuclei familiari con figli –  proposto dal Ministro per le pari opportunità e la famiglia e il Ministro del lavoro e delle politiche sociali – che prevede “Deleghe al Governo per il sostegno e la valorizzazione della famiglia” (approvato dalla Camera il 18 novembre 2021 e trasmesso al Senato).

Attualmente è previsto il bonus asili nido, un contributo di massimo 3000 euro annui per il pagamento di rette per la frequenza di asili nido pubblici e privati autorizzati e di forme di assistenza domiciliare.

Se è vero che molte misure possono arrivare da una politica orientata maggiormente al sostegno della famiglia, è altrettanto vero che, in un momento di estremo cambiamento del mondo del lavoro determinato dalla pandemia di Coronavirus che ha innescato l’accelerazione dei percorsi di innovazione, le aziende possono giocare un ruolo fondamentale: uno strumento per promuovere pari opportunità tra donne e uomini nel mercato del lavoro è sicuramente l’adozione più diffusa dello smart working. La legge n. 81/2017 la definisce, infatti, una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzata dall’assenza di vincoli orari o spaziali e da un’organizzazione per fasi, cicli e obiettivi, che aiuta il lavoratore a conciliare i tempi di vita e lavoro e, al contempo, favorire la crescita della sua produttività.

Come evidenziato dal Protocollo nazionale sul lavoro in modalità agile del 7 dicembre 2021, “le Parti sociali promuovono lo svolgimento del lavoro in modalità agile, garantendo la parità tra i generi, anche nella logica di favorire l’effettiva condivisione delle responsabilità genitoriali e accrescere in termini più generali la conciliazione tra i tempi di vita e i tempi di lavoro”.

Di: Avv. Wanda Falco

Art. 4 St. Lav. e controlli difensivi: facciamo il punto Settembre 12, 2023 - Articolo 4 dello Statuto dei Lavoratori e controlli difensivi. Di recente la Cassazione è tornata a pronunciarsi sui controlli difensivi consolidando l’orientamento secondo cui tali controlli non rientrerebbero nell’ambito di applicazione dell’art. 4 St. Lav. anche dopo la riforma del Jobs Act. Sia che si tratti di controlli difensivi in senso stretto sia che si tratti di controlli difensivi in senso ampio sul patrimoni aziendale, è indispensabile che le imprese abbiano una policy ex art. 4, in linea con quanto previsto dalla norma citata, e rispettino la normativa in materia di privacy.
I sistemi decisionali e di monitoraggio automatizzati: un bilancio a 1 anno dal Decreto Trasparenza Agosto 31, 2023 - Il ricorso a sistemi decisionali e di monitoraggio automatizzati – non limitato al lavoro tramite piattaforme digitali, ma diffuso anche in settori come la logistica – richiede molta attenzione agli adempimenti necessari proprio alla luce delle novità normative dell’ultimo anno.  Vediamo a cosa bisogna fare attenzione. Sistemi decisionali e di monitoraggio automatizzati: definizione  Il decreto Trasparenza (d.lgs. ... Leggi tutto
Immigrazione: nuovi ingressi fuori quota e ulteriori unità per il 2022 Agosto 23, 2023 - Il 16 agosto 2023 è stata pubblicata la Legge di conversione n. 112 del Decreto Legge n. 75 del 22 giugno 2023 (c.d. DL PA-bis) che ha introdotto all’art. 27 del T.U. sull’immigrazione (D.Lgs. n. 286/98) un’ulteriore ipotesi di ingresso in Italia, per motivi di lavoro, da parte di cittadini stranieri senza la necessità di rispettare i limiti quantitativi definiti con il ... Leggi tutto
Part-time e discriminazione indiretta di genere Agosto 3, 2023 - In linea con la definizione di discriminazione indiretta prevista dal diritto dell’Unione europea, l’articolo 25, comma 2, D.lgs. 198/2006 ravvisa una discriminazione indiretta di genere «quando una disposizione, un criterio, una prassi, un atto, un patto o un comportamento apparentemente neutri mettono o possono mettere i candidati in fase di selezione e i lavoratori di un determinato sesso in una ... Leggi tutto