Violenza di genere e molestie. Tolleranza zero negli ambienti di lavoro per un’impresa sostenibile.

Violenza di genere e molestie. Tolleranza zero negli ambienti di lavoro per un’impresa sostenibile.

Il 25 novembre ricorre la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, occasione per ricordare che la lotta a qualsiasi forma di violenza, sia fisica che psicologica, deve partire anche dall’ambiente di lavoro. Secondo i dati Istat, infatti, sono 1.404.000 le donne che nel corso della loro vita lavorativa hanno subìto molestie fisiche o ricatti sessuali sul posto di lavoro. Si tratta di discriminazioni che ledono la dignità delle lavoratrici, contrastano con i principî in materia di sostenibilità delle imprese e hanno un impatto negativo sull’organizzazione del lavoro, sui rapporti nei luoghi di lavoro, sulla reputazione e sulla produttività delle imprese .La gravità e la diffusione del fenomeno emergono dalla Convenzione OIL 190/2019 sull’eliminazione della violenza e delle molestie nel mondo del lavoro che promuove una politica di “tolleranza zero” e sancisce l’importanza di una cultura del lavoro basata sul rispetto reciproco e sulla dignità dell’essere umano.

Licenziamento per superamento del comporto: profili interessanti per le imprese.

Licenziamento per superamento del comporto: profili interessanti per le imprese.

Il periodo di comporto è un arco temporale durante il quale il dipendente, assente per malattia o infortunio, ha il diritto alla conservazione del posto di lavoro. Come previsto dall’articolo 2110 comma 2 del Codice Civile, decorso tale periodo, il datore di lavoro può procedere al licenziamento. Si tratta di un’ipotesi di recesso dotata di una disciplina specifica distinta da quella del licenziamento per motivo oggettivo.

Immigrazione: novità per i lavoratori altamente qualificati

Immigrazione: novità per i lavoratori altamente qualificati

Con il D.lgs. n. 152 del 18 ottobre scorso è stata recepita in Italia la Direttiva (UE) 2021/1883 sulle condizioni di ingresso e di soggiorno dei cittadini di paesi terzi che intendano svolgere lavori altamente qualificati.
Il provvedimento modifica il T.U. sull’immigrazione (in particolare l’art. 27-quater del D.lgs. 286/1998) e aggiorna i requisiti e le procedure finalizzate al rilascio della cosiddetta Carta blu UE ovvero il permesso di lavoro riconosciuto, per periodi superiori a tre mesi e al di fuori delle quote stabilite dal Decreto Flussi, agli stranieri in possesso di specifici titoli di istruzione e/o qualifiche professionali.
Il Decreto ridefinisce, in primo luogo, i requisiti oggettivi di ingresso nel nostro Paese, introducendo, in alternativa il possesso di alcuni titoli e qualifiche.

Ferie del dipendente: retribuzione, monetizzazione e accorgimenti per garantire lo smaltimento

Ferie del dipendente: retribuzione, monetizzazione e accorgimenti per garantire lo smaltimento

Il diritto ad un periodo annuale di ferie retribuite è riconosciuto dall’articolo 36 della Costituzione che ne sancisce l’irrinunciabilità. Le ferie, infatti, hanno come fine quello di consentire al dipendente di reintegrare le energie psico-fisiche e tutelare, dunque, la sua salute.

Sono vari i profili di interesse per le società quali la nozione di retribuzione da applicare durante il periodo di godimento delle ferie, il divieto di monetizzazione e gli accorgimenti da attuare per evitarne l’accumulo e garantirne lo smaltimento.

Lavoro e tutela della genitorialità: dal Work-life balance al Family Act

Lavoro e tutela della genitorialità: dal Work-life balance al Family Act

Con l’espressione work-life balance si intende l’equilibrio tra lavoro e vita privata che nelle società più virtuose diventa un elemento distintivo di attrazione e retention dei talenti e fattore di benessere organizzativo in grado di migliorare la produttività aziendale.
In materia interventi significativi sono avvenuti con il Decreto legislativo n. 105/2022 (cosiddetto decreto work-life balance) che, in attuazione della direttiva UE 2019/1158, ha perseguito l’obiettivo di migliorare la conciliazione tra lavoro e vita privata e favorire una maggiore condivisione delle responsabilità di cura e assistenza in ambito familiare.
Ulteriori novità saranno introdotte con i decreti legislativi attuativi della Legge n. 32/2022 detta anche Family Act.

Lavoro e disabilità: a che punto siamo

Lavoro e disabilità: a che punto siamo

L’inclusione sociale e lavorativa delle persone con disabilità è un obiettivo della Strategia europea 2021- 2030. L’Italia ha adottato già alcuni provvedimenti normativi per la revisione e il riordino delle disposizioni vigenti in materia di disabilità. Tra gli ultimi, il Ministero del lavoro l’11 settembre 2023 ha definito, con Decreto Direttoriale n. 154, le modalità di realizzazione di un’apposita piattaforma informatica sulla quale condividere le «buone pratiche» in materia di disabilità. Toffoletto De Luca Tamajo è a disposizione per fornire alle imprese l’assistenza necessaria.

Decreto Flussi 2023-2025: pubblicato il DPCM

Decreto Flussi 2023-2025: pubblicato il DPCM

Il Decreto Flussio 2023-2025 pubblicato in Gazzetta Ufficiale prevede una quota complessiva di 452.000 cittadini stranieri per gli anni 2023, 2024 e 2025 e definisce i criteri dei flussi di ingresso. Tra i criteri comuni spiccano la riduzione del divario tra l’entità dei flussi di ingresso e il fabbisogno del mercato del lavoro, in base a una programmazione incrementale nel triennio, coerente con la capacità di accoglienza e di inserimento dei lavoratori stranieri nelle comunità locali, l’estensione dei settori economici e l’incentivazione degli ingressi dei lavoratori altamente qualificati. Sono, inoltre, previsti ulteriori criteri specifici per gli ingressi nell’ambito e al di fuori delle quote.

Art. 4 St. Lav. e controlli difensivi: facciamo il punto

Articolo 4 dello Statuto dei Lavoratori e controlli difensivi. Di recente la Cassazione è tornata a pronunciarsi sui controlli difensivi consolidando l’orientamento secondo cui tali controlli non rientrerebbero nell’ambito di applicazione dell’art. 4 St. Lav. anche dopo la riforma del Jobs Act. Sia che si tratti di controlli difensivi in senso stretto sia che si tratti di controlli difensivi in senso ampio sul patrimoni aziendale, è indispensabile che le imprese abbiano una policy ex art. 4, in linea con quanto previsto dalla norma citata, e rispettino la normativa in materia di privacy.