Last Updated on November 17, 2016
La legge sulle unioni civili, che ha introdotto in Italia il riconoscimento giuridico della coppia formata da persone dello stesso sesso, ha un impatto diretto e notevole anche sulla gestione dei rapporti di lavoro.
La nuova normativa prevede, infatti, specifiche fattispecie e una vera e propria estensione generalizzata alle parti dell’unione civile delle disposizioni che si riferiscono al matrimonio. Vengono quindi estesi ai lavoratori che sono parti di unioni civili tutte quelle tutele e garanzie che sono previste per i coniugi in relazione al rapporto di lavoro, come per esempio:
- permessi e congedi,
- part-time,
- licenziamento e di dimissioni,
- indennità dovute alla parte superstite dell’unione civile (indennità di preavviso e TFR),
- licenziamenti collettivi e criteri di scelta rispetto al criterio dei “carichi di famiglia”.
Oltre alla corretta applicazione di queste norme, le aziende dovranno anche analizzare i contratti collettivi (compresi quelli aziendali) applicati e rivedere le policy interne ed i regolamenti aziendali unilateralmente emanati dal datore di lavoro, per uniformarli alla nuova legge ed evitare ogni forma di discriminazione tra matrimonio e unione civile.
Il datore di lavoro ha inoltre l’obbligo di informare il proprio personale, nonché di formare opportunamente i responsabili e le funzioni preposte alla cura delle risorse umane, degli aspetti amministrativi e non solo, affinché siano preparati ad affrontare al meglio il cambiamento.
Toffoletto De Luca Tamajo e Soci ha approfondito questa materia e i possibili risvolti che da essa possono scaturire ed è pronto ad accompagnarvi in questo percorso di adattamento.
“